Quante volte negli ultimi tempi avete sentito dire la parola Vintage? Oggi andiamo ad analizzare il significato e la storia di questa parola che ci riporta nostalgicamente indietro agli anni del passato.
La parola “Vintage” deriva dal termine francese “vendenge“, termine che ancora oggi viene utilizzato per indicare genericamente i vini d’annata particolarmente pregiati. Negli anni ha preso però un’altra accezione e fa riferimento a tutti quegli oggetti appartenenti a un’altra generazione, o un’altra epoca, di culto e di qualità maggiore, per via dei metodi di produzione passati (arte sartoriale), e per questo acquistano maggior valore. Proprio come i vini pregiati che, con il passare del tempo, migliorano.
Per essere definito Vintage, un oggetto deve risalire ad almeno vent’anni fa. E’ comune con questo termine fare riferimento al periodo che va dagli anni 20 agli anni 90. Superato il secolo si parla invece di “antiquariato“.

Ma qual è effettivamente l’origine del Vintage?
Nella moda, questo stile inizia ad essere un fenomeno diffuso nel secondo dopoguerra, in America. Infatti, dopo un periodo di restrizioni, la popolazione iniziò a conoscere il “consumismo”. Solo le classi meno abbienti continuarono a vestirsi con gli abiti usati.
Questo però inizio a cambiare negli anni ’60, la moda vintage nasce di fatto insieme all’affermazione delle prime culture giovanili e in particolare grazie agli Hippie. I pochi soldi, la creatività e la voglia di differenziarsi dalla società fecero si che questi giovani riempissero i mercatini dell’usato alla ricerca di capi etnici, di altre epoche o da poter trasformare.
Come riconoscere un capo vintage?
Innanzitutto è bene non confonderlo con il “retrò“, infatti mentre per vintage si intende un capo realizzato nel passato, con il retrò si va a replicare lo stile ma il capo è nuovo.
Anche la qualità è decisamente differente, i vestiti della grande distribuzione sono fatti con processi produttivi industriali mentre prima gli indumenti venivano fatti da artigiani ed erano pensati per durare nel tempo, di ottima fattura e materiali prestigiosi.
Ora il fast fashion punta alla moda usa e getta. I capi sono realizzati per essere venduti a basso prezzo, la qualità è scadente e la breve vita fa si che il cliente debba continuare ad acquistare di continuo.
Un vero capo vintage avrà sicuramente i segni del tempo e lo troverete nei mercatini dell’usato o in negozi dedicati, anche online.

Perché scegliere lo stile vintage?
Oltre alle qualità già esposte precedentemente, in termini di materiali e lavorazione sartoriale, un capo vintage sarà in primis unico.
- E’ difficile che se ne trovi uno identico da un’altra parte.
- Ti differenzierai dalla massa, vestendoti con la bellezza del passato.
- Un capo vintage ha un valore eterno, se lo terrai con cura.
Scegliere lo stile vintage non è solo una scelta estetica ma un modo di esprimere la propria personalità attraverso capi originali e senza tempo, ricchi di storia e fascino.
Abbinare pezzi d’epoca con elementi moderni permette di creare look unici, richiamando lo stile del passato ma senza rinunciare alla contemporaneità.
Che tu scelga un accessorio iconico, un capo sartoriale o una borsa artigianale d’altri tempi, il segreto è trovare il giusto equilibrio e indossarlo con sicurezza. Il miglior stile, dopotutto, è sempre quello che ci fa sentire a nostro agio e racconta chi siamo.
Jeans oversize, giubbotti in pelle, gonne ampie e lunghe, camicie fantasia, pantaloni a zampa e pois sono solo alcuni dei classici evergreen!
E voi avete già sperimentato l’eleganza della moda vintage?
Raccontateci nei commenti quali sono i vostri pezzi d’epoca preferiti! 🙂
[…] Un tuffo nel passato con capi provenienti dai decenni che più ci stanno a cuore, abbiamo fatto un articolo solo per lui, potete vederlo qui: Vintage: Il fascino degli anni passati […]